Spunti per una estate di AC diversa - Caro Educatore, caro accompagnatore adulti

Caro educatore, caro accompagnatore adulti,

viene spontaneo chiederti come stai. Impossibile sorvolare su questa domanda, dopo un periodo di quarantena e di isolamento, che ci ha messo a dura prova, in tutti i sensi: nella relazioni, nella vita familiare, associativa e comunitaria, nella fede...

In questi giorni intravediamo i primi, piccoli segnali di una ripresa graduale in tutto il Paese. Alcune domande ricorrenti ci hanno accompagnato in questo periodo “diverso”: Come posso prendermi cura "a distanza" dei bambini, dei giovani o degli adulti che sto accompagnando? Che ne sarà delle proposte estive (campi estivi, giornate di spiritualità, Grest) che ci hanno aiutato a crescere nell'amicizia e nella fede? 

L'isolamento ci ha fatto toccare con mano, anche dolorosamente, l'importanza delle relazioni per la nostra vita: non possono mai fare a meno dell'incontro fisico, ma in situazioni di particolare emergenza si coltivano attraverso telefonate, videochiamate, videoconferenza e altre forme di condivisione sui social, pur di non perdere il contatto. 

Abbiamo sperimentato che un educatore o un accompagnatore, ovunque sia – stanza di un patronato o piattaforma digitale – è animato sempre dalla stessa motivazione e passione: il desiderio di stare accanto alle persone con cui sta percorrendo un tratto di strada, condividendo fatiche e speranze. 

Anche la fase 2 che stiamo per attraversare ci chiede di mettere in gioco tutte le nostre tradizionali risorse associative: l'attenzione alla persona e alle sue ricchezze e fragilità; la capacità di leggere i bisogni del contesto in cui viviamo; la creatività, la fantasia e la flessibilità; l'esercizio del dialogo e del confronto; il saper collaborare e far rete; la volontà di mettersi a servizio della comunità religiosa e civile. 

Tra queste risorse la più importante per noi è affidarsi a Dio Padre, l'unico che può volgere ogni cosa nel bene, consapevoli che se l'amore per il prossimo guiderà in noi pensieri e azioni, i nostri sforzi non saranno inutili. 

Non sappiamo cosa ci riserverà questa strana estate che ci avvicina: campiscuola a chilometro 0, mini Grest all'aperto, doposcuola per piccoli gruppi di ragazzi, esperienze di servizio sul territorio o altro. 

Quello che è certo è che, come associazione, vogliamo curare e offrire proposte che non siano riempitivo o intrattenimento, ma abbiano qualità e spessore educativo e che coinvolgano tutti i destinatari come protagonisti e parte attiva in un percorso di crescita umana e spirituale. 

Nel rispetto delle normative sanitarie previste, ci piacerebbe dare vita a occasioni per ricomporre e riattivare gradualmente una tessuto di relazioni che unisca giovani e adulti, ragazzi, educatori e genitori, e che sia risorsa e struttura portante per le nostre comunità. 

Per questo adesso più che mai avvertiamo la necessità di fare rete in associazione e insieme ad altre realtà che operano in parrocchia, in vicariato e nella società civile. Riteniamo che sia l'unico modo per ripartire e per costruire esperienze belle, significative e condivise per coloro che sono accanto a noi.

Vi abbracciamo! 

L'équipe Formazione