Spunti per una estate di AC diversa

Vedo nuvole in viaggio, che hanno la forma delle cose che cambiano,
mi viene un po' di coraggio
se penso che le cose poi non rimangono mai
come sono agli inizi.

Lorenzo Jovanotti - Estate (Backup 2012)

Idee di fondo

Promemoria - Mentre entriamo progressivamente nella “fase due” potremmo avere la tentazione di lasciarci frettolosamente alle spalle le esperienze vissute. Questa inclinazione, pur comprensibile, non è saggia: occorre tener conto delle emozioni contrastanti che tutti ci stiamo portando dentro - desiderio di libertà, desiderio di rassicurazione, paura latente, bisogno di prossimità, cicatrici del dolore recente, speranza nel cambiamento, incertezza del futuro. Inoltre abbiamo l’opportunità di fare tesoro di quanto abbiamo imparato di positivo in questi mesi: non abbiamo troppa fretta di rifare “tutto come prima”.

Magis - Il tempo che abbiamo davanti ci chiederà “di più” - questo non vuol dire fare più cose, riempire le giornate ed i cellulari delle persone.. significa fare uno sforzo in più per imparare a stare dentro a momenti come questi. Non è un “di più” di iniziative o di impegni, ma piuttosto un impegno a crescere nella capacità di accompagnamento, nel valore delle proposte, un andare all’essenza (al profumo) di quello che facciamo.

“Si chiude!” - non è comunque giusto abbandonare quelli che ci sono stati affidati, rischieremmo così di far passare il messaggio che le esperienze che ci legano non sono, in fondo, importanti né significative. Non diamo la sensazione che “si sbaracca” tutto e ci si rivede a data da destinarsi.

Il bene possibile

Nel leggere i testi di indirizzo (ad oggi ancora molto parziali) con cui Regione e Governo stanno regolando le attività estive per ragazzi ed i servizi di alloggio pare già chiaro che molte realtà parrocchiali non saranno nelle condizioni di riproporre le forme “classiche” di aggregazione estive svolte con numeri molto grandi di ragazzi (grest) o gruppi concentrati in spazi ridotti (campiscuola). 

Non è escluso che alcuni, con grande sforzo organizzativo e disponibilità fortunata di spazi adeguati, possano riproporre comunque le attività estive nel rispetto delle normative, ma per i più la grande sfida sarà ripensare a modalità nuove per vivere esperienze ricreative ed educative. Più che concentrarci su quello che non potremo fare alziamo lo sguardo verso il bene possibile.

Un passaggio preliminare - Gettarsi a capofitto nella programmazione di “nuove” attività avrebbe un rischio: quello di mettere in sordina le domande a cui un tempo come questo ci obbliga concentrandoci, come sempre, sul “fare”. Prima di proporre qualsiasi attività desidereremmo che i gruppi parrocchiali vivessero assieme un piccolo momento di discernimento sul senso della propria azione. Si rischia altrimenti di farsi intrappolare (di nuovo) dall’efficentismo e di ricadere involontariamente nel “si è sempre fatto così”.

  • A quale bisogno rispondono i campi estivi? 
  • A quale obiettivo erano mirate le modalità delle esperienze estive residenziali vissute tradizionalmente? 
  • Qual è il valore aggiunto e qual è l’impatto dei campi estivi sulla vita dei partecipanti, dei responsabili, delle città, della diocesi, delle parrocchie e di tutta l’associazione? 
  • Quali sono le domande, dai più piccoli agli anziani, sono emerse nel periodo di diffusione del virus?
  • Come la vita in questi mesi ha interpellato la nostra fede? 
  • Quali situazioni di fragilità si sono accentuate in questo periodo?

Le risposte a queste domande saranno tanto più interessanti quanto più concrete e non astratte.(1)

Due opportunità

  • Educatori di AC nei centri estivi - nelle parrocchie che riusciranno ad organizzare grest e centri estivi sarà importante la presenza di educatori responsabili e formati; da questo punto di vista l’apporto di educatori ACR e giovanissimi, che hanno mediamente un'età ed una esperienza alle spalle maggiore, può essere la carta vincente.

  • Educatori di AC nelle case - tante volte abbiamo insistito sul fatto che l’esperienza dei gruppi di ACR è molto di più di un servizio di babysitting, eppure nel contesto attuale la possibilità che giovani con un'esperienza formativa alle spalle si mettano a servizio di singole famiglie per un supporto nella gestione dei ragazzi può assumere un significato ed un’importanza nuova. Un insieme di uffici di pastorale (pastorale sociale e del lavoro, pastorale familiare e pastorale dei giovani) e di associazioni (NOI e Azione Cattolica) sta coordinando una proposta specifica in questo senso.

Altri spunti

  • Abitare - il tempo che stiamo vivendo ci sfida a vivere concretamente quanto ci siamo proposti nelle linee programmatiche di quest’anno: maturare uno stile di cittadinanza attiva, fare attenzione ai luoghi dove è faticoso abitare, crescere nella capacità di accoglienza. Applicare questi obiettivi alle attività estive vuol dire lavorare in rete con realtà istituzionali (comuni, scuole cattoliche) e altre associazioni (volontariato sociale, Caritas) proponendosi come compagni di strada attivi di progetti fatti assieme.
  • Attenzione agli spazi - il tempo estivo richiederà una grande attenzione alla messa in sicurezza degli spazi parrocchiali; teniamo anche presente che in alcuni casi (gruppi piccoli, comunità diffuse in territori ampi) potrebbe essere più opportuno “uscire” e svolgere attività nei quartieri e nei cortili. 
  • Protagonismo - ricordiamo che uno dei punti chiave della proposta di AC è rendere protagoniste le persone: nei limiti di quanto è tecnicamente possibile coinvolgiamo e rendiamo ciascuno responsabile delle iniziative. Troppo spesso in questi mesi ragazzi, giovani e adulti sono stati “spettatori passivi” al di qua dello schermo.
  • Non lasciare indietro nessuno - mettiamo sempre al primo posto nelle nostre preoccupazioni (e quindi nella nostra programmazione) quelli che rischiano di essere “tagliati fuori” per le più diverse situazioni di svantaggio materiale e sociale. 
  • Leggere e scrivere - il tempo estivo, specie se le interazioni personali rimarranno limitate, è adatto a vivere e suggerire azioni che aiutano ad andare in profondità: leggere un libro, scrivere un diario, scrivere una lettera - vissute poi in gruppo queste cose hanno un grandissimo potenziale educativo.
  • Escursioni in giornata - con le adeguate misure di sicurezza resterà probabilmente possibile vivere in piccolo gruppo esperienze di immersione nella bellezza del creato in montagna o in altri contesti naturali, anche più volte nella settimana.
  • Pregare assieme - probabilmente sarà comunque possibile vivere alcuni momenti di spiritualità forte tipo la classica “veglia alle stelle” - i momenti di deserto come questo sono sempre vissuti con un adeguato distanziamento.
  • L’importanza degli adulti: un'eventuale proposta estiva deve tener conto del supporto degli adulti. Siano essi di supporto tecnico per organizzare le attività nel rispetto delle norme giuridiche e sanitarie, siano essi direttamente coinvolti in situazioni più delicate (sostegno a persone con disabilità, necessità specifiche di alcune famiglie). Da adulti: non aspettiamo di venire interpellati, ma proponiamoci in base alle nostre capacità (umane ed eventualmente anche professionali) e possibilità. Da giovani educatori: non pensiamo di non aver bisogno del supporto degli adulti, apriamoci ad un dialogo con loro
  • Adulti e giovani assieme - l’aspetto della relazione tra generazioni diverse, da sempre importante per l’esperienza associativa, emerge in modo sempre più forte come nodo centrale nella formazione degli educatori. Si tratta di adulti che si fanno compagni di strada, co-agonisti e non troppo protagonisti, capaci di prendersi cura e infondere speranza, di provocare e di costruire relazioni.

 

(1) Le domande qui proposte sono riprese e adattate dal documento “Al servizio e al fianco di tutti” inviato dal centro nazionale di AC. 
Anche l’Ufficio di PG della nostra Diocesi offre degli spunti di riflessione www.giovanipadova.it/wp-content/uploads/2020/05/Estate-2020_lavori-in-corso.pdf.
Nella pagina https://www.giovanipadova.it/estate-2020/ si trovano le indicazioni, le normative e la modulistica necessaria per attivare le proposte con i minori.